dalla pagina Facebook di Rino di Meglio, 3.12.2017
– Girano sul web notizie sui contenuti del contratto scuola e sulle nefandezze in esso contenute.
E’ opportuno fare un po’ di chiarezza.
I fatti: il tavolo del comparto Istruzione, Università e ricerca non è stato ancora neppure avviato.
Ha avuto luogo una prima riunione limitata alla semplice esposizine dell’ “atto di indirizzo”, peraltro del tutto generico.
Le risorse: sono gli 85 euro medi, lordi pro-capite concordati l’anno scorso tra CGIL,CISL e UIL ed il governo, somme che diverranno disponibili con la legge finanziaria in corso di approvazione alle Camere.
Sono cifre bassissime, ma l’Aran non disporrà, salvo emendamenti dell’ultima ora, di altro e quindi sarà impossibile cavare sangue dalle pietre.
Sulla parte normativa non esiste ancora nulla e, ovviamente ci batteremo con tutte le nostre forze per evitare qualsiasi peggioramento e se possibile strappare miglioramenti.
Ipotesi realistiche: si avvicinano le elezioni politiche ed il Governo preme per chiudere rapidamente, ritendndo che qualche centinaio di euro di arretrati possa ben disporre i pubblici dipendenti.
L’unico contratto su cui si disponga di una bozza è quello delle “Funzioni centrali” (ministeriali ed altri enti pubblici).
In sostanza di tratta per il 95% di copia ed incolla del precedente, senza modifiche.
In definitiva, la parte normativa è molto complessa, quindi si potrebbe profilare, per tutti i comparti, una specie di contratto solo economico, la conferma dello status quo e l’elargizione rapida del poco disponibile, con rinvio al futuro sul resto.